Comune di Pistoia e servizio mense scolastiche

In occasione della discussione sul bilancio preventivo del Comune di Pistoia, abbiamo apprezzato la disponibilità dell'Amministrazione comunale a svolgere i necessari approfondimenti sui singoli capitoli con le OO.SS. Confederali e di categoria.

Un primo incontro si è svolto il 17 gennaio con l'Assessore all'Istruzione. Nell'occasione abbiamo ribadito, per quanto attiene alla tariffazione del servizio mensa scolastica, che, pur condividendo l’impianto, ovvero la modulazione delle tariffe in base alla dichiarazione ISEE,
unico criterio che ad oggi può assicurare maggiore equità, rimaniamo fermamente contrari all'aver portato il costo massimo del servizio ad un valore indubbiamente superiore al costo industriale del servizio stesso.
Pertanto, al di là del contenzioso in atto, abbiamo chiesto all'Amministrazione, in prossimità delle iscrizioni per l’anno 2013/14 al servizio mensa scolastica (che ricordiamo scadono il 28 febbraio), di rivedere tale scelta.
Prendendo atto della impraticabilità dell'internalizzazione del servizio (stanti i vincoli legati al blocco delle assunzioni, ai tetti di spesa per il personale ed alla mancanza di strutture idonee interne alle scuole), il confronto dovrà proseguire per condividere le modalità di gestione della nuova gara per l'assegnazione del servizio al fine di garantire sia la tutela dei lavoratori, che la qualità del servizio stesso.
Condizioni non negoziabili dovranno essere la garanzia che non un solo posto di lavoro venga perso, attraverso l'introduzione di clausole sociali nel bando di gara, la garanzia della corretta applicazione contrattuale relativa al servizio di ristorazione erogato e l'introduzione nel bando di parametri che consentano di mantenere inalterato il livello di qualità e affidabilità del servizio.
La tempestività del percorso appare elemento indispensabile per garantire una scelta consapevole dei genitori al momento delle iscrizioni, ricordando che tali scelte hanno conseguenze anche sulla definizione dell'organico del personale scolastico, già fortemente massacrato dai tagli governativi.

Certo rimane l'amarezza di un fallimento: l’essere arrivati a dover attendere l’espressione del Giudice per dirimere una questione che in ben altra sede andava e poteva essere superata.
I Dirigenti e le insegnanti sono stati costretti a gestire un contenzioso non loro, senza riferimenti normativi relativi ad una materia “insolita”, con ripercussioni sull’organizzazione del lavoro.
225 firme tra docenti ed Ata, raccolte nel corso di un'assemblea sindacale unitaria, sono state consegnate all'Assessore.
L'appello sottoscritto chiede ai genitori di non perseguire in sede legale insegnanti e dirigenti, oggetto di aberranti diffide e denunce da parte dei genitori, e al Sindaco, per il ruolo che gli è proprio, di condividere le soluzioni più idonee a porre fine ad un vero e proprio braccio di ferro instaurato dai genitori con le Istituzioni Scolastiche, che sta provocando sul piano educativo un danno devastante, nonché il rischio di mettere in discussione modelli di tempo scuola faticosamente conquistati.


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