NO alle scelte dell'ASL3.

Questa non è razionalizzazione!

Apprendere dalla stampa notizie riguardanti riorganizzazioni e razionalizzazioni delle attività socio-sanitarie sul nostro territorio non è ormai più una novità. Impegni formali assunti, protocolli di relazioni sindacali sottoscritti devono essere considerati lettera morta? Se è così si dica chiaramente!

L'ipotesi prospettata dall’Azienda ASL3 di chiudere il reparto di Pediatria dell’Ospedale di Pescia (e non solo questo a quanto consta...), nonché quello di Chirurgia di San Marcello P.se, è una scelta assolutamente non condivisibile nel merito per le ripercussioni che essa implica sulla risposta ai bisogni dei cittadini nonché sull'organizzazione del lavoro e rileva un metodo non più accettabile!

Come si possono assumere scelte così importanti senza un confronto, senza una discussione partecipata e condivisa di quali siano le priorità per il territorio ed i cittadini, senza un adeguato supporto di qualunque elemento di programmazione? E se questa esiste, dovremmo rilevare che è mutevole, visto che il confronto che stiamo conducendo sulla ridefinizione del patto per la salute territoriale, si basa su altri presupposti dichiarati dalla stessa Azienda.

Spostare ad esempio l'attività chirurgica di San Marcello P.se su Pistoia significa oggi mettere in crisi una struttura, quella pistoiese, che già avrebbe bisogno di risposte per far fronte al problema delle fughe e delle liste di attesa, risposte che tardano ad arrivare da anni, mostrando scarsa attenzione ad un problema sentito dai cittadini, risposte che non possono essere soddisfatte, come si pensa di fare, esternalizzando verso strutture private, con il rischio di dequalificare le prestazioni e magari nemmeno di contenerne i costi.
E perché svuotare oggi il servizio pubblico di competenze e servizi quando il nuovo ospedale, concepito sul modello di intensità di cure, non potrà funzionare senza un territorio che risponda in maniera efficiente ed efficace.

Non è più accettabile che le riorganizzazioni siano guidate esclusivamente dal criterio economico, pur consapevoli degli ingenti tagli imposti dalla manovra finanziaria.

C'è una differenza fondamentale tra tagliare e razionalizzare.
Razionalizzare significa innanzitutto valorizzare le risorse professionali e strumentali nonché le reti di protezione sociale, fondamentali in una crisi come quella che stiamo vivendo oggi, per portare al massimo l'efficienza del sistema e rispondere così ai bisogni dei cittadini.
Noi riteniamo che ci siano ancora risorse a cui attingere all'interno del sistema.
Ma è un processo che va governato e lo si dovrebbe fare con politiche partecipative che aumentino gli spazi di confronto a tutti i livelli.
Ci sono le volontà e le competenze per farlo? Lasciateci nutrire qualche dubbio!
Appare davvero non più rinviabile che Amministratori e politica locale battano un colpo, con la responsabilità che compete loro. La CGIL tutta continuerà con estremo rigore a difendere il diritto fondamentale alla salute.

Segreterie CGIL, FP CGIL, SPI CGIL Pistoia
CGIL Medici