Dolore e rabbia per l'infortunio mortale della giovane operaia di Pistoia

Poteva essere nostra nipote, o nostra sorella, come il giovane tunisino schiacciato da un altro macchinario a febbraio scorso, come i rider vittime sulle strade.
La giovane età, l'essere figlia e madre rendono, se possibile, dolore e rabbia ancora più insopportabili.

Le donne della Cgil si stringono attorno alla famiglia ed ai compagni di lavoro di Luana D'Orazio. Le indagini appureranno, ma intanto i numeri parlano chiaro: nei primi tre mesi del 2021, 185 morti sul lavoro! E' ora di azioni incisive e non più rimandabili: tutele e diritti, primo fra tutti quello di lavorare per vivere e non per morire, non possono diventare merce di scambio. In tempi di crisi, acuita dalla pandemia, con i tassi di disoccupazione alle stelle (soprattutto quella femminile), si è talmente ricattabili che tutele e sicurezza sul posto di lavoro sembrano lussi e non diritti, conquiste di civiltà e di uguaglianza. Le norme ci sono e devono essere rispettate, controlli e investimenti sulla sicurezza non devono più essere considerati costi ed ostacoli alla produzione; la formazione , l'educazione e la ricerca tecnologica al servizio della vita, di un lavoro che altrimenti si chiama schiavitù.
Coordinamento Donne Spi Cgil
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