Come vergognarsi del proprio Governo. Una pericolosa svolta utoritaria.

Lettera aperta alle iscritte e iscritti allo SPI di Pistoia

Decreto sicurezza bis

Come vergognarsi del proprio Governo. Una pericolosa svolta autoritaria.

 

Non può esistere un mondo senza solidarietà, senza umanità e senza il senso di giustizia. Abbiamo bisogno di valori, scelte, ideali che ci facciano essere “Umani”. Il Pianeta è Uno e Una è la razza umana. Ed invece viviamo in un mondo dove sempre di più vince la legge del più forte, dove poche persone posseggono ricchezze infinite, dove aumenta la povertà, dove la finanza comanda sulla politica, dove ormai si è scatenata una guerra fra poveri. Dove si è sempre più soli.

Noi rappresentiamo i pensionati iscritti alla CGIL. Nella nostra provincia molti di loro sono, solo da pochi decenni, immigrati in Toscana da altre regioni. Alcuni rammentano con un nodo alla gola i momenti della partenza dalle loro case, dai loro affetti, dalle loro terre avventurandosi fra mille traversie in un viaggio fatto delle volte su di un cassone di un camion, pur di fuggire dalla povertà, fame e disperazione e andare in cerca di un posto dove potersi costruire un futuro migliore per loro e le famiglie. Proviamo ad immaginare di aver chiuso le “frontiere” della Toscana alle decine di migliaia di immigrati dal Sud del nostro Paese. Sarebbe stato, fino a poco tempo fa, impossibile, impensabile, inaccettabile. Nessuno avrebbe mai pensato ad un’ipotesi del genere.

Ora, invece, non solo non si fa tesoro di ciò che noi stessi, i nostri amici, i nostri parenti, hanno vissuto, ma si tenta di abbandonare all’oblio la nostra storia, chiudendo in un cassetto i valori di solidarietà e giustizia sociale che dovevano diventare il faro della nostra comunità.

  Adesso, invece, viviamo in un tempo, dove un ministro dell’interno può offendere, dileggiare, minacciare, istigare all’odio, usare mezzi della polizia per fare divertire il figlio, usare i vigili del fuoco per rimuovere striscioni di protesta contro di lui e le sue politiche, usare poliziotti per minacciare giornalisti, sospendere insegnanti perché non controllano e censurano i lavori dei propri studenti -che osano criticare il ministro-, promuovere leggi che sono contro l’umanità, suonare l’inno di Mameli in spiaggia a torso nudo, facendosi accompagnare dal ballo di giovani cubiste.

Fermiamoci a riflettere ma soprattutto fermiamoli! Ci sono ormai troppi segnali, episodi, fatti che ci stanno riportando ad un passato non troppo lontano ma che ormai la maggioranza dei cittadini, soprattutto giovani, ha dimenticato (o non conosce). Per questo è importante lavorare anche sulla “memoria”, ricordando a tutti che la storia più buia del nostro paese iniziò proprio così circa 90 anni fa.

Noi come SPI CGIL di Pistoia non ci stiamo, non accettiamo questa deriva autoritaria e disumana. Noi continueremo a dire che vogliamo vivere in un Paese che ritrovi il senso di umanità, che, finalmente, renda reale e praticata la nostra Carta Costituzionale a partire dall’art. 3 che testualmente recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Per queste ragioni, continuando nel nostro quotidiano impegno per respingere la deriva autoritaria e regressiva del nostro Paese, facciamo appello al Presidente della Repubblica affinché i principi sanciti dalla Costituzione siano rispettati e trovino sempre la massima rispondenza nell’azione legislativa.

Pistoia, 6 agosto 2019

La Segreteria SPI CGIL Pistoia

Andrea Brachi – Alberta Bresci – Sergio Frosini