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Pistoia, 29 novembre 2023

Consegnate al Presidente della Provincia di Pistoia 3613 firme di cittadini

a sostegno della sanità pubblica.

Anche nella Provincia di Pistoia sono state raccolte le firme a sostegno proposta di legge Regione Toscana (Emilia Romagna, Puglia e Piemonte) affinché il Fondo Sanitaria nazionale abbia risorse sufficienti per garantire il diritto alla Salute previsto dalla nostra Costituzione. La proposta di legge chiede che si arrivi entro il 2025 a prevedere il 7,5% del PIL a favore del Fondo Sanitario Nazionale partendo da un aumento di 4 miliardi dal 2024 (inserendo il vincolo in Costituzione). Ad oggi il FSN è finanziato con circa 136 miliardi; a questi si aggiungono circa 35 miliardi che paghiamo noi cittadini (e non dovremo pagare) di tasca nostra. Già questo è intollerabile.

La manovra del Governo prevede nuove risorse ma solo per un aumento (neanche sufficiente) per il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti e per aumentare la presenza del privato in sanità; questa scelta penalizza soprattutto la Toscana che ha maggiore presenza dei servizi pubblici e di conseguenza avrebbe bisogno di più risorse per mantenerli. La scelta di non finanziare adeguatamente la sanità pubblica è davvero inaccettabile; significa essere miopi a non investire nella sanità pubblica, dimenticando che il grado di salute e benessere della popolazione condizionano pesantemente il PIL di ogni Paese (e noi siamo il fanalino di coda tra i Paesi del G7 e fra gli ultimi in Europa).

Nella nostra Provincia sono state raccolte oltre n. 3616 firme (nei prossimi giorni si continua la raccolta, prossimamente anche on line) che sono state consegnate a Luca Marmo in qualità di Presidente della Provincia di Pistoia.

L’imponente sotto finanziamento, la progressiva carenza di personale, in alcuni casi i modelli organizzativi ed informatici obsoleti e l’inevitabile avanzata del privato hanno determinato la progressiva erosione del diritto alla tutela della salute. I principi cardine del SSN (universalità/uguaglianza/equità) sono messi in discussione.

Ci troviamo di fronte a lunghe liste di attesa, affollamento dei pronto soccorsi, mancanza di MMG, aumento della spesa privata, intramoenia in affanno e che di fatto è l’espediente per saltare le liste di attesa creando di fatto diseguaglianze di accesso alle prestazioni (cittadini di serie A e di serie B).

Vogliamo ricordare che sono 13 paesi europei che in percentuale del PIL investono più dell’Italia (per esempio la Germania investe il 10,9% - noi il 6,3%). La spesa pubblica pro capite nel 2022 pari a 3.255 euro rimane sotto della media dei paesi OCSE (3.838 euro) . In Europa sono ben 15 i Paesi che investono pro capite più di noi. Nel nostro Paese la spesa sanitaria pubblica pro capite nel 2022, rispetto al 2019, è aumentata di circa 600 euro, quasi la metà di quella francese, e 2,5 volte in men di quella tedesca. Manca il personale: nel nostro Paese abbiamo 33 dipendenti pubblici socio sanitari ogni 1000 abitanti; la media europea è di 49 dipendenti ogni 1000 abitanti.

Infine rimane ancora oggi in vigore una legge voluta nel 2010 dal governo Berlusconi che impone a tutto il pubblico impiego di spendere per il personale quanto si spendeva nel 2002 meno 1,4% . Capite bene che questo significa non coprire neanche chi va in pensione e impedire al servizio sanitario pubblica di funzionare.

Invitiamo i cittadini che non l avessere ancora fatto a firmare la nostra petizione recandosi presso le nostre sedi.

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