Amianto: ancora una volta sono rimasti esclusi i pensionati

Riconoscimenti pensionistici esposizione amianto. Un altro passo avanti, ma i pensionati sono rimasti di nuovo esclusi . Chiediamo ai parlamentari eletti nella nostra provincia un impegno serio e concreto per correggere questa assurda discriminazione.

Condividiamo quando ha espresso la FIOM CGIL sulle ultime novità questione “amianto”: “una vittoria a metà perché sono stati esclusi i lavoratori dell’indotto che hanno operato anche loro sotto quei capannoni coperti dall’amianto nelle stesse condizioni e nello stesso periodo (1987-1990) dei lavoratori ex-Breda a cui l’esposizione è stata riconosciuta”. Ma aggiungiamo un altro motivo che ci fa ritenere ancora non del tutto soddisfatti da come il governo, il parlamento hanno affrontato questa situazione anche negli ultimi anni. Ancora una volta, dobbiamo ricordare la nostra contrarietà al fatto che sono stati esclusi da questo riconoscimento coloro che, pur avendo prestato il loro lavoro all’interno dello stabilimento in quel periodo, oggi sono in pensione.
Avevamo fatto presente la questione ai parlamentari eletti nella precedente legislatura nella nostra Provincia, prima con un incontro il 29 settembre 2016 e poi con una formale lettera del 21 ottobre del 2016. Prima ancora, il 12 luglio 2016, il Patronato INCA della CGIL, con un comunicato stampa, denunciava questa disparità di trattamento.
Da allora, siamo più volte intervenuti con comunicati stampa e convocando assemblee con i pensionati coinvolti, cercando di intraprendere anche la via giudiziaria, che però rimane impraticabile per quanto previsto dalla legge.
Ma noi continuiamo a non darci per vinti, poiché riteniamo una questione di civiltà vedere riconosciuti tali benefici anche a coloro che, pur non essendo più all’interno dello stabilimento, hanno respirato amianto come gli altri. Partendo dal presupposto che in quel periodo tutti i lavoratori presenti in azienda sono stati esposti all'amianto, come può una legge avere riconosciuto il danno a chi è ancora in forza ed escludere coloro che nel frattempo sono andati in pensione? Se un danno c’è stato, va riconosciuto a tutti, attivi e attuali pensionati. Occorre una nuova legge che sani questa assurda disparità di trattamento.
Chiediamo agli attuali parlamentari eletti nella nostra Provincia un impegno serio e concreto affinché parlamento corregga questa discriminazione.

Andrea Brachi
Segretario generale SPI CGIL Pistoia