Servizio di mediazione familiare pubblico

CGIL Pistoia: non più rinviabile la sua costituzione

E’ necessario essere concreti, per questa ragione le donne della CGIL scrivono a: Sindaco, Presidente della Provincia, Direttore dell’ASL, Presidente del Tribunale di Pistoia e Presidente dell’Ordine degli Avvocati per rendere attuabile una richiesta rimasta per troppo tempo inascoltata.


La CGIL da dieci anni opera sul territorio provinciale con un servizio denominato Sportello Donna, presente a Pistoia, Montecatini Terme e San Marcello Pistoiese, che ha come finalità principale quella di fornire consulenza a donne (e uomini) circa la tutela dei loro diritti prevalentemente nel campo del diritto di famiglia.


L’attività in concreto si è sviluppata in due filoni principali, 1) il sostegno legale alle donne ed ai bambini che subiscono violenza (in collaborazione con altri soggetti presenti sul territorio ed all’interno di una rete “Aiutodonna” di cui il Comune di Pistoia è capofila, ormai consolidata); 2) la consulenza in materia di separazioni e divorzi, filiazione legittima e naturale, fornendo, laddove richiesto, anche un riferimento legale per la fase giudiziaria.

Pur ritenendo che la materia della violenza alle donne debba sempre vedere alzata l’attenzione e che ancora molto si debba fare in questo difficile campo per superare ostacoli e reticenze, la CGIL, proprio per l’esperienza decennale (di cui cinque all’interno della rete) che vanta, intende con questa nota porre l’accento su un aspetto che potrebbe sembrare marginale, ma che in un’ottica di sviluppo di servizi può porsi come valido supporto a molti casi di difficoltà nella crisi familiare: l’assenza sul territorio provinciale di un servizio di mediazione familiare pubblico.

E ciò malgrado l’esistenza di una forma di organizzazione del servizio, portato avanti attraverso la rete, avanzato e peculiare che non conosce eguali nell’ambito del territorio regionale. Da anni stiamo sollevando il problema, evidenziandolo anche in occasione di dibattiti, convegni e iniziative pubbliche, coscienti del fatto che separazioni, divorzi, sfaldamento delle famiglie di fatto, abbiano costi e ripercussioni sociali notevoli. Vengono a crearsi due nuclei familiari che spesso “stentano” ad arrivare a fine mese, i figli di queste coppie talvolta subiscono ripercussioni psicologiche che se non adeguatamente supportate possono creare danni alla loro serena crescita, la conflittualità genitoriale può portare ad un susseguirsi di azioni giudiziarie costose ed anche “cruente” .

La mediazione richiede diverse sedute, un luogo idoneo dove svolgersi, un impegno professionale notevole, pertanto anche dei costi di accesso che purtroppo molte coppie non possono permettersi. Da anni la CGIL propone e richiede l’istituzione, attraverso la rete, di un servizio di mediazione pubblica, così come esistente in altre Province e rivolge un FORMALE invito a verificare operativamente la possibilità di istituire a Pistoia questo servizio, valutando modi e forme per istituirlo, parlando anche di costi e di personale, tutti insieme attorno ad un tavolo per verificare se si vuole dare una concreta risposta ad un bisogno esistente.

Pertanto chiediamo al Comune di Pistoia di farsi promotore di un incontro urgente fra tutti i soggetti in indirizzo e di voler rendere pubblica tale occasione al fine di coinvolgere tutti coloro che vogliano e possano operare sul progetto.

CGIL Pistoia

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