Terme Montecatini – la soluzione della crisi parte da Ascoli.

I lavoratori delle terme di Montecatini, i sindacati, le istituzioni e le categorie economiche della provincia di Pistoia si mobilitano, con un’iniziativa di protesta ad Ascoli il 25 gennaio, per sollecitare la conclusione della crisi delle terme di Montecatini.

L’unica via d’uscita, ad opinione di tutti, è la transazione tra le parti, soluzione in grado di impedire che si aprano scenari drammatici per i lavoratori e per l’economia di un intero territorio.

E’ ormai da alcuni anni che questa vicenda vede impegnati i lavoratori, in iniziative di mobilitazione per la difesa del posto di lavoro e del futuro di Montecatini.

Nel 2000 le cosi dette terme più importanti d’Europa sono state oggetto di un processo di privatizzazione della gestione.

La Montecatini Partners Spa di Ascoli, composta da Vitawell Ascoli (51%) di Scaramucci e dalla finanziaria Silf, con sede in Lusssemburgo, (49%) di Felice Santarelli, si aggiudica la gestione delle Terme.

Viene cosi consegnata, in conformità ad un contratto d’affitto d’azienda, la gestione delle terme alla società Le Terme di Montecatini Spa, composta da La Montecatini Partners Spa di Ascoli (90%) e dall’Immobiliare Le Terme di Montecatini Spa (10%) proprietaria degli immobili.

Gia nel 2002, però, emergono i primi segnali d’inadempienze rispetto al piano industriale, fino ad arrivare al 2004 quando l’imprenditore Scaramucci procede con operazioni acquisizione di società al fine dell’aumento del proprio gruppo utilizzando come garanzia per le banche finanziatrici il capitale sociale de Le Terme di Montecatini Spa, l’operazione non riesce e nell’agosto del 2004 la notizia che la società non ha più capitale sociale.

Adesso le azioni possedute da Scaramucci sono in mano ad un Custode Giudiziale per conto de Tribunale di Ascoli.

Da allora il susseguirsi di denunce e ricorsi e le spinte speculative volte a far fallire Le Terme hanno prodotto ingenti danni d’immagine e forti flessioni occupazionali sia sugli occupati che sull’indotto disegnando un futuro incerto per l’economia della città.

Fin da subito le organizzazioni sindacali hanno affermato che la soluzione della vicenda passava necessariamente attraverso una transazione tra le parti, posizione portata avanti con la proprietà e tutte le categorie economiche.

Gli unici che in questa vicenda hanno avuto la determinazione, la responsabilità di tenere aperte le Terme sono stati i lavoratori, a costo di grandi sacrifici personali.

Oggi si registrano segnali incoerenti da parte degli ambienti ascolani rispetto alle iniziali disponibilità.

Mercoledì 25 manifesteremo ad Ascoli per affermare con forza che “non c’è più tempo da perdere la città di Montecatini e le sue terme sono esangui”.

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