Parte anche a Pistoia la raccolta firme

volantino firmeWEB

Anche a Pistoia Sabato 9 aprile parte la campagna di raccolta firme. Ecco l’elenco provvisorio dei banchetti per la raccolta delle firme


Sabato 9 Aprile

Pistoia - PIAZZA DUOMO
dalle ore 9.00 - alle ore 13.00
Festa in piazza per tutta la giornata nel centro storico della città. In Piazza Duomo, con gazebo e animatori/trucca-bimbi/giochi per bambini e gruppi musicali.

Pistoia - PIAZZA GAVINANA
dalle ore 16.00 alle ore 20.00
gazebo in Piazza Gavinana

Pistoia - BIBLIOTECA SAN GIORGIO
dalle ore 21.00 alle ore 24.00
raccolta firme in occasione della Notte Bianca della Biblioteca San Giorgio

Pescia - MERCATO
dalle ore 9.00 alle ore 13.00
gazebo Piazza Mazzini

Domenica 10 Aprile

Pistoia - via Roma
dalle ore 16.00 alle ore 20.00
gazebo di fronte alle Poste Centrali

Cambiare le PENSIONI Dare lavoro ai GIOVANI

Il ripristino della flessibilità nell’accesso al pensionamento può essere una prima risposta generalizzata che consente di venire incontro, anche se parzialmente, alle esigenze di chi svolge lavori più faticosi e pesanti.

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#Svegliatiitalia Fai il prima passo verso l'uguaglianza

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Il 23 gennaio mobilitazione nazionale in numerose città italiane.

La CGIL di Pistoia aderisce alla mobilitazione nazionale #SvegliatItalia - è ora di essere civili scendendo in piazza sabato 23 gennaio, in vista della discussione parlamentare sul riconoscimento delle Unioni Civili, per dare forza al traguardo dell'uguaglianza. L'appuntamento è dalle ore 17.00 in piazza Gavinana (Globo) a Pistoia, tutta la cittadinanza è invitata a partecipare ed aderire per mandare un forte messaggio in favore dell'uguaglianza e a sostegno delle necessarie tutele e riconoscimenti per le persone LGBT.

è il momento di scendere in piazza. è il momento di partecipare a una mobilitazione per ribadire l'importanza delle unioni civili e delle step-child adoption. è il momento per lo Stato Italiano di riconoscere i diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender e di tutelare i figli senza diritti delle famiglie omogenitoriali. A piccoli passi ci muoviamo verso l'uguaglianza, non accetteremo ribassi in una legge che prevede solo un minimo riconoscimento che aspettiamo da anni.

Portate le vostre sveglie, orologi da muro, orologi da polso e smartphone: alle ore 18 faremo suonare nello stesso momento tutto quello che avremo, per far capire a chi ci governa che il tempo è davvero scaduto.

Vi chiediamo la Vostra libera adesione e partecipazione a questa mobilitazione. Per informazioni contattate il 392.7128188 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

L'APPELLO DELLA MOBILITAZIONE:

L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni.

Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri.

Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese.

La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati.

Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone.

Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l’uguaglianza di tutte e di tutti.

Presentazione Progetto di Legge di Iniziativa Popolare “Carta dei diritti universali del lavoro”

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Occorre un Nuovo Statuto dei Diritti delle Lavoratrici e Lavoratori che riscriva il Diritto del Lavoro, rovesciando l’idea che sia l’impresa, che rappresenta il soggetto più forte, a determinare le condizioni di chi lavora, cioè del soggetto più debole. Che sia a tempo indeterminato, determinato, autonomo o occasionale ogni contratto deve rispondere ad una effettiva esigenza e non essere lo strumento con il quale si sacrificano i diritti dei lavoratori per ridurre i costi all’impresa. Il lavoro va tutelato e valorizzato nella sua funzione sociale oltre che economica.

Nuovo Statuto delle Lavoratrici e Lavoratori. "Nuovo" in ragione dell’idea che, più che un ritorno al passato, questa proposta di una legge di rango costituzionale, si misura con il cambiamento intervenuto nel mondo del lavoro, che oggi vede molte disuguaglianze, discriminazioni e divisioni.

Lo Statuto è fatto di tre parti:

  • principi universali,
  • norme di legge che danno efficacia generale alla contrattazione e codificano democrazia e rappresentanza per tutti,
  • riscrittura dei contratti di lavoro.

Lo Statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e la contrattazione inclusiva, sono due gambe di una strategia che affronta il precipitare delle disuguaglianze nel mondo del lavoro con lo strumento proprio di un sindacato. Il primo si fa carico di riscrivere il diritto del lavoro ricostruendone i principi di derivazione costituzionale sui quali fondare una carta dei diritti per tutti i lavoratori, la seconda cioè la contrattazione ne da effettività.

La contrattazione inclusiva è una scelta precisa: vuol dire far carico alla contrattazione di includere i soggetti che oggi ne sono esclusi, che siano i precari o lavoratori degli appalti, che siano i lavoratori di diverse aziende di uno stesso sito o di una filiera, il principio è sempre lo stesso avvicinare attraverso la contrattazione i trattamenti e le condizioni di lavoro, cancellando disuguaglianze e divisioni tra lavoratori.

Diverse leggi in questi anni hanno colpito pesantemente l’equilibrio tra la legge e la contrattazione, tra poteri unilaterali e diritti collettivi: dal blocco della contrattazione nel pubblico impiego, all’art.8 che ha esteso la derogabilità a leggi e contrattti, alle leggi che hanno moltiplicato il precariato culminate nel jobs act, leggi che hanno cancellato le norme sul contrasto al lavoro sommerso e minato il diritto a lavorare in sicurezza.

Ma c’è un mondo che neanche la contrattazione è riuscita a tutelare in pieno e al meglio, quello della differenziazione delle forme di lavoro: subordinato, parasubordinato, autonomo, nelle loro tante moltiplicazioni. Spesso sono stati definiti atipici, flessibili, precari, discontinui, finti o veri autonomi, professionisti. Oggi la separazione tra garantiti e non garantiti assume tante sfumature. La contrattazione inclusiva può avvicinare condizioni diverse e trovare risposte ai bisogni di chi lavora ma ci sono diritti soggettivi che vanno resi universali ed indisponibili alle deroghe e soprattutto estesi a tutti.

Ci vuole quindi una "Carta" fatta di principi di rango costituzionale affinché, come fu per la legge 300/70, la "Costituzione entri nei luoghi di lavoro, riconoscendo diritti a chi ne è escluso".

Occorre anche una legge, un Nuovo Statuto dei Diritti delle Lavoratrici e Lavoratori che riscriva il Diritto del lavoro, rovesciando l’idea che sia l’impresa, che rappresenta il soggetto più forte, a determinare le condizioni di chi lavora, cioè del soggetto più debole. Estendere diritti a chi non ne ha, riscriverne di nuovi per tutti, per garantire i diritti nel lavoro in un mondo che cambia velocemente ed ha bisogno di innovazione. Dare garanzia a tutti i lavoratori di una partecipazione attiva nella definizione dei contratti collettivi ad efficacia generale sottoscritti attraverso regole universali sulla rappresentanza e sulla democrazia nei luoghi di lavoro. Fare i conti con la precarietà e ricostruire il valore dei contratti di lavoro rendendoli appropriati al loro utilizzo. Che sia a tempo indeterminato, determinato, autonomo o occasionale ogni contratto deve rispondere ad una effettiva esigenza e non essere lo strumento con il quale si sacrificano i diritti dei lavoratori per ridurre i costi all’impresa. Il lavoro va tutelato, ma anche valorizzato nella sua funzione sociale oltre che economica. Oggi parlare di innovazione vuol dire parlare di competenze, abilità, valorizzazione professionale, perché i lavoratori non sono meramente una parte del processo, ma i loro saperi e creatività ne determinano la qualità. Con questa proposta la Cgil vuole ridare Diritti, Democrazia e Dignità al Lavoro, guardando in avanti, con una proposta che sia capace di leggere il cambiamento, innovando gli strumenti contrattuali, preservando quei diritti fondamentali riconosciuti senza distinzione a tutti i lavoratori perché inderogabili e quindi universali.

Scarica la pdf LOCANDINA STATUTO LAVORATORI DLF 21 01 2016 (7.57 MB)

Scarica il pdf VOLANTONE Carta Nuovo Statuto Lavoratori (7.02 MB)

PROGRAMMA DLF 21 01 2016

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