“Dalla riforma dei servizi ispettivi una nuova spallata ai diritti dei lavoratori”.

“La diffida della CGIL”.

La riforma dei servizi ispettivi, attuata con decreto applicativo della famigerata Legge 30 porta nuovi attacchi ai diritti e alle tutele dei lavoratori e, contemporaneamente, a favorire il lavoro irregolare.

Due nuove funzioni, in particolare, stravolgono il ruolo degli ispettori e degli addetti alla vigilanza della Direzione Provinciale del Lavoro (più nota come Ispettorato del Lavoro):

- la funzione di consulenza a pagamento, a beneficio anche delle singole aziende in merito alla materia lavoristica. Consulenza che può essere richiesta anche durante la stessa attività di ispezione in azienda.

- La funzione di Conciliatore monocratico, sempre affidata agli ispettori e al personale addetto alla vigilanza, che su richiesta di una delle parti può conciliare le controversie tra datore di lavoro e lavoratore anche senza nessuna assistenza ( ad esempio del sindacato di fiducia del lavoratore ). Assistenza finora obbligatoria ai densi dell'art. 410 del Codice Civile. Conciliazione che, se accolta, diviene inappellabile! Per giunta, in sede di conciliazione monocratica si potrà derogare dalle disposizioni di legge e di contratto e solamente in caso di non riuscita conciliazione avverrà l'ispezione in azienda.

Si potranno determinare situazioni in cui, a fronte di un accertamento di irregolarità (purché non ne conseguano sanzioni penali) un datore di lavoro può assumere l’ispettore, il quale può proporre al lavoratore di conciliare (anche in deroga a leggi e contratti) e “risolvere bonariamente” l’eventuale contenzioso, per giunta in modo inappellabile. Tutto ciò determinerà inoltre un conflitto di interessi e di ruoli per il personale della Direzione del Lavoro che non ha pari in nessun altro Paese civile.

A volte, di fronte a leggi poco comprensibili, ci si domanda “a chi giova?”, in questo caso la risposta è così ovvia che non merita di essere neppure espressa!

Per queste ragioni il segretario della CGIL di Pistoia Daniele Quiriconi, coerentemente con le indicazioni della segreteria nazionale, ha inviato una nota al Direttore della Direzione Provinciale del Lavoro di Pistoia nella quale, oltre a esplicitare il dissenso della CGIL e le preoccupazioni per gli effetti distorsivi del ruolo di vigilanza del rispetto delle normative proprie dell’Ente, diffida dal procedere a conciliazioni monocratiche in aziende e settori per i quali l’Ufficio vertenze della CGIL ha già segnalato irregolarità ed ottenuto mandato dai lavoratori a rappresentarli.

La CGIL, insieme alla Funzione Pubblica ha inoltre inviato ai propri iscritti della Direzione Provinciale del Lavoro una lettera in cui sono evidenziati i rischi, anche penali, per il personale ispettivo derivanti dall’applicazione delle norme previste dal decreto attuativo della legge 30.

La CGIL invita inoltre tutti i lavoratori, ed in particolare i lavoratori atipici, i più esposti anche ad un utilizzo di questi strumenti, a rivolgersi alle sedi sindacali e agli uffici vertenze per le proprie controversie di lavoro. Ancora maggiore è necessaria se si è convocati dalla Direzione Provinciale del Lavoro su richiesta dei propri datori di lavoro.
La CGIL raccomanda inoltre a tutti i lavoratori di non partecipare ad alcun tentativo di conciliazione se non assistiti dal proprio sindacato di fiducia.

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