Uniser: ma che succede e, soprattutto, di che si discute?

L’assemblea dei soci UNISER, convocata per stamani (5 dicembre) per il rinnovo delle cariche sociali, è andata deserta. E’ da chiedersi se, ancora una volta, la litigiosità endemica dei Pistoiesi non prevalga rispetto al bisogno di darsi un programma per una presenza dell’Università a Pistoia che noi consideriamo di interesse strategico per il territorio.


Per questo è necessario dotarsi di organi competenti, rappresentativi della società pistoiese e non individuati secondo logiche ripartitorie, politiche o di altro genere, e soprattutto affidare un mandato esplicito per dare prospettive e ruolo al Polo Universitario pistoiese.
Quali scelte devono orientare l’auspicata crescita dello stesso Polo? Sono necessari Corsi di Laurea che corrispondano alle peculiarità del territorio, anche se onerose per il ristretto numero dei partecipanti? Sono necessari invece Corsi che attraggano studenti da altri territori?
E’ sufficiente duplicare Corsi di Laurea già presenti sul territorio fiorentino o servono specializzazioni esclusive in grado di dare una fisionomia ed un ruolo accademico a Pistoia?
Come collegare il mondo accademico con la realtà economica e sociale del territorio, anche attraverso l’istituzione di laboratori e di dottorati o borse di ricerca?
A queste domande occorre dare risposta con un programma di mandato per gli organi di UNISER e sulla base di questo misurarne l’efficacia, compito primo dei maggiori soci della stessa ma anche dell’insieme delle rappresentanze istituzionali, sociali ed economiche del territorio.
Il fatto di oggi ci desta qualche preoccupazione, così come ci preoccupa il fatto che, nella definizione del programma di attività dell’Osservatorio per la Programmazione Strategica, il Polo Universitario non sia stato coinvolto, ed ancora ci preoccupa che da oltre un anno sia scaduta la convenzione tra UNISER e la Facoltà di Economia di Firenze che rappresenta, ad oggi, l’85% della presenza universitaria a Pistoia.
Avrebbe poco senso impegnare grandi risorse per costruire una nuova sede, nell’area ex Breda, per l’Università, cosa sacrosanta in sé, senza creare le condizioni per una suo intreccio con la Città e senza averne definito un ruolo. Di questo è necessario discutere approfonditamente e alla luce del sole.

La CGIL di Pistoia

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