Appalti: da una regolamentazione più severa i lavoratori ci guadagnano la vita

In un intervento sulle carenze infrastrutturali della nostra provincia il vice presidente di Assindustria Michele Vescovi (non sappiamo se a nome suo, dei costruttori, di assindustria) esprime dure criti-che alla Legge regionale sugli appalti.

Al di là delle legittime opinioni su norme sempre perfettibili, ci pare strabiliante l'accusa di blocco dei lavori pubblici ad una legge appena approvata sulla quale, solo su alcuni aspetti, è in corso un conflitto costituzionale con il governo.
Non è la prima volta e, per altro, nel 90% dei casi precedenti è stato il governo centrale ad essere soccombente alla Consulta nei conflitti di "attribuzione" con lo stato.
Ciò che appare più sconcertante, non è tanto una visione essa sì ideologica, ma l'idea, che sa tanto di egoismo di categoria, mascherata da interesse generale che si tende a far passare.
Da una associazione importante e seria come Assindustria ci si aspetterebbe una riflessione sulle decine di lavoratori morti in edilizia in Toscana e anche a Pistoia, spesso nel subappalto di imprese importanti di rilevanza nazionale e in violazione delle più elementari norme di sicurezza.
Si ritiene fisiologico che in provincia di Pistoia negli ultimi 12 mesi il solo ufficio legale della CGIL abbia dovuto aprire 287 cause in edilizia di cui 64 per lavoro nero?
Si ritiene fisiologico che l'azione ispettiva dei vari enti (Inps, Ispettorato del lavoro, Carabinieri) a cui va il nostro ringraziamento, abbia portato ala sospensione di 25 cantieri di cui 18 nei soli ultimi 3 mesi con illegalità di vario tipo ?
105 aziende irregolari, 72 lavoratori completamente al nero di cui 6 minori, 32 immigrati, 7 comple-tamente clandestini, danno l'idea più dello sfruttamento che della modernità! *
Non dovrebbe essere anche interesse dei costrutturi pistoiesi e toscani, sia pure senza pretendere una loro trasformazione in associazione filantropica, concorrere alla repressione della concorrenza sleale e in qualche caso delle infiltrazioni criminali, come testimoniato dalla cronaca e più volte e-videnziato da Pierluigi Vigna già capo della Procura distrettuale antimafia e uno dei padri della leg-ge?
La domanda retorica di Vescovi "cosa ci guadagnano i lavoratori"? ha una risposta semplice, cruda, e tutt'altro che ideologica: LA VITA !
Apprendiamo poi che questi temi saranno sollevati nell'incontro previsto lunedì prossimo presso la Camera di Commercio tra il Ministro Chiti, categorie economiche e parti sociali; ne prendiamo atto, vuol dire che dopo tanto lavoro e riunioni dedicate alla presentazione di un documento unitario del territorio, come al solito ognuno si appresta a fare da battitore libero. Ci pare una regressione di cui non c'era affatto bisogno.

La segreteria della CGIL di Pistoia

* fonte: Servizio Ispettivo Lavoro della Direzione Provinciale del Lavoro di Pistoia