Dedicata alla sicurezza stradale la giornata mondiale della Salute

Incidenti: ogni anno nel mondo 1.300.000 vittime,
518 miliardi di dollari il costo sociale

Appello dell’Automobile Club d’Italia:
“Il 7 aprile né morti né feriti sulle nostre strade”

Dedicata alla sicurezza stradale la giornata mondiale della Salute

E’ come se ogni anno venisse cancellata l’intera popolazione di una città come Milano.
Questo il terribile impatto degli incidenti stradali nel mondo. Con 1.300.000 morti le strade fanno più vittime delle guerre e delle malattie polmonari. Da oggi al 2020, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), scaleranno la graduatoria “nera” delle principali cause di morte e malattia fino al terzo posto, scavalcando AIDS, tubercolosi, malaria e malattie cerebrovascolari.
A pagare il prezzo più alto, che costa all’economia mondiale 518 miliardi di dollari l’anno, sono soprattutto i paesi in via di sviluppo, che contribuiscono per il 90 per cento al numero totale dei decessi. Ma anche quello dell’Unione Europea è un bollettino di guerra. Sulle strade del vecchio continente muoiono ogni anno oltre 50.000 persone, mentre 150mila restano invalide; un problema di dimensioni spaventose, che investe oltre duecentomila famiglie.
In Italia, a fronte di oltre 230mila incidenti stradali, nel 2002 si sono contati 6.736 morti (una media di 18,45 al giorno, uno ogni ora e 18 minuti) e oltre 330mila feriti (uno ogni minuto e mezzo). Le cause principali: mancato rispetto della distanza di sicurezza, guida distratta, eccesso di velocità. Elevatissimo il costo sociale: 34 miliardi di euro l’anno, più del doppio dell’ultima Finanziaria.
E’ proprio a causa di questi numeri impressionanti che l’OMS ha deciso di dedicare la giornata Mondiale della Salute, il 7 aprile 2004, alla sicurezza stradale. Una scelta che l’Automobile Club d’Italia condivide e rilancia. In questa occasione il presidente dell’ACI, Franco Lucchesi, ha deciso di lanciare un appello a tutti gli italiani: “Il 7 aprile né morti né feriti sulle nostre strade. Io ci provo!”. Una sfida difficile ma non impossibile, ha sottolineato Lucchesi. Per centrare questo obiettivo l’ACI mobiliterà i suoi 1.100.000 soci, facendo partire sul territorio una sensibilizzazione capillare, guidata dai 107 Automobile Club locali e provinciali, dalle 1.500 delegazioni, le 500 agenzie SARA e le 900 officine Aci-Global. A questi si aggiungeranno i contatti con: associazioni di categoria, sindacati, aziende pubbliche e private, istituti di credito, federazioni sportive, associazioni di volontariato, scuole e università. Tutti quanti saranno invitati a partecipare all’iniziativa, coinvolgendo dipendenti, clienti, fornitori, associati, ecc.

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