Terme di Montecatini: si vendono i gioielli di famiglia

Indispensabile un immediato confronto con i soggetti istituzionali

Ancora una volta purtroppo apprendiamo solo dalla stampa locale notizie che riguardano la vita ed il futuro dell'azienda Terme, dei suoi lavoratori, del suo indotto, della Città di Montecatini e della Valdinievole.

Nell'esprimere forte preoccupazione e sconcerto innanzitutto per il metodo, per l'assenza cioè di un preventivo confronto con le OO.SS. che sempre, anche nei momenti più difficili, insieme ai lavoratori, hanno condiviso scelte e si sono impegnate, in modo costruttivo, per il bene dell'azienda e della città tutta, riteniamo a questo punto indispensabile un immediato confronto con i soggetti istituzionali Comune e Regione.

Un problema di metodo dunque, che è poi anche sostanza, ma anche un problema di merito.

Si preannuncia di fare ciò che si era sempre detto di non voler fare: la (s)vendita dei gioielli di famiglia, di quell'imponente patrimonio immobiliare che ha rappresentato non solo la storia delle terme e della città ma anche l'unica garanzia finanziaria a fronte delle incertezze sul loro rilancio.

“Indispensabile la cessione dei beni per completare i fabbisogni di cassa” è quanto si è appreso.

Ma come tali cessioni siano anche funzionali alla realizzazione del più complessivo progetto di rilancio e ridisegno della città e delle sue terme è ancora un mistero; quale la destinazione d'uso per gli immobili che verranno alienati, quali i vincoli per gli eventuali acquirenti, quali certezze in ordine alla sufficienza di tale operazione per completare il progetto stesso di rilancio?

Riverificare il piano industriale, con la massima chiarezza e trasparenza e, se possibile, onestà è ormai imprescindibile.

CGIL Pistoia

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